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La storia, l’Attore e lo spettatore

Seminario di recitazione gennaio 2024

di Gianni Corsi

Non si può insegnare a recitare, eppure per imparare a recitare, è necessario al giorno d’oggi frequentare una scuola di recitazione.
Partendo da questo presupposto iniziamo il nostro seminario.
Esistono una quantità smisurata di tecniche che un attore sente il dovere di apprendere per poter esercitare il proprio lavoro, e più ne acquisisce e più scopre che ne esistono altre.
Nessuna di queste tecniche ha la soluzione al problema artistico della recitazione. Ma ognuna di queste offre la possibilità di mettersi in discussione. Una discussione sempre aperta nella vita di un attore, quella sulle scelte che può fare quando è in scena. Discussione che può essere aperta a prescindere da tutte queste tecniche, sviluppando la consapevolezza e l’attenzione al suo ruolo. Ruolo che si pone esattamente al centro: tra la storia che vuole raccontare, e lo spettatore che vuole assistere alla rappresentazione. Per fare questo analizzeremo la composizione della “storia”: la premessa drammaturgica, la struttura del racconto, il suo significato. Analizzeremo le armi che ha a disposizione per farlo: la voce, il corpo, lo spazio e la consapevolezza. Tutto ciò con un unico “bersaglio”, quello che da senso a tutto il lavoro dell’attore: lo spettatore.

Affronteremo insieme tutti questi temi, cercando di attivare nell’attore la ricerca che porta all’essenza del suo lavoro, che non può essere che personale.

Lo faremo attraverso alcuni esercizi di attenzione e consapevolezza, improvvisazioni di diverso tipo (a due, in gruppo e da soli), partendo con il massimo della libertà e del testo, finendo invece con il minimo assoluto, costringendoci a trovare l’essenza della pratica recitativa.

Il seminario non fornirà tecniche, trucchi o stili di recitazione prefissati, ma intende portare i partecipanti a confrontarsi con le questioni fondamentali della recitazione, in modo che ognuno sia in grado di produrre le proprie personali risposte.