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Il processo creativo dell’attore sulla scena: l’analisi del testo mediante l’azione 

Breve introduzione Il metodo delle azioni fisiche è lo studio più importante a cui Stanislavskij si dedicò negli ultimi anni della sua vita di regista. Una pratica di lavoro che intendeva ri-strutturare e ri-aggiornare il lungo percorso da lui svolto durante tutta la carriera artistica e che fosse in grado di sviluppare nuove prospettive di analisi sul lavoro dell’attore come figura insostituibile del teatro. Negli anni successivi alla sua morte molti artisti russi proseguirono, approfondirono ed elaborarono il suo metodo alla ricerca di una sempre maggiore e più intensa correlazione tra teatro e vita. 

Il mio maestro Anatolij Vasil’ev ha ereditato dalla sua insegnante Maria Knebel, allieva di Cechov e Stanislavskij e attrice del Teatro d’Arte di Mosca, quel metodo e quelle idee sull’arte dell’attore che ancora oggi sono materia di studio per chiunque si occupi di teatro e che continuano a spingere ogni regista, ogni attore a porsi quella domanda indispensabile e necessaria al proprio lavoro: come costruire la vita creativa dell’attore sulla scena. Negli ultimi anni della mia attività nel campo dell’insegnamento, così come in quella di attore e regista, ho continuato a studiare e a pormi domande avendo cura di non cadere nella trappola dei dogmi e delle verità indiscusse che spesso rappresentano il peggio di qualsiasi metodologia o ideologia. L’unica cosa certa nella pedagogia è data dall’incontro tra l’allievo e il pedagogo e dal rapporto che entrambi svilupperanno secondo quell’unica “legge scenica” senza la quale l’esperienza non avrebbe luogo e cioè attraverso la trasformazione di un’idea in un atto artistico, dal lavoro di analisi del testo all’azione drammatica messa in scena dall’attore. 

Il processo creativo sul lavoro di analisi della pièce mediante l’azione ha come obiettivo principale quello di liberare inizialmente l’attore dall’enorme massa di parole e informazioni contenute nel testo per mezzo di etjud. L’etjud è una fase di studio e apprendimento del ruolo; una pratica della scena che avviene a seguito dell’analisi sulle azioni psicofisiche descritte nella pièce, individuate dal regista e organizzate per diventare materiale di lavoro per l’improvvisazione dell’attore. 

Gli aspetti principali grazie ai quali si sviluppa l’azione drammatica sono principalmente tre: azione fisica, psicologica (in forma drammatica o ludica) e azione verbale; questi aspetti agiscono su due livelli, esteriore e interiore. L’etjud è una preparazione che prende in esame l’azione del testo partendo dal tema principale individuato nell’opera e finalizzato a stimolare nell’allievo associazioni in analogia con l’argomento trattato dall’autore, cercando così di allontanarlo da cliché illustrativi o imitativi riferiti al testo e aiutandolo invece a ricercare una verità scenica attraverso un proprio processo creativo originale e consapevole sui temi e i significati presenti nella pièce. 

L’azione drammatica di un testo è una sorta di DNA, una mappa in cui si trovano tutte le informazioni utili all’attore per comprendere le tematiche dell’opera e al tempo stesso una guida per cominciare a dare forma e senso al lavoro sul personaggio. 

Dal training alla scena
Il training è costituito da un insieme di esercizi che affrontano con metodo i vari livelli di difficoltà che s’incontrano sulla scena; un’esercitazione psico-fisica adatta a sviluppare la capacità di ascolto all’interno dell’ensemble. Gli esercizi di training sono strettamente connessi al lavoro pratico che l’allievo svilupperà in seguito sulla scena e propedeutici a riconoscere e guidare l’energia espressiva in grado di stimolare la sua personalità artistica in rapporto al gruppo. La musica avrà un ruolo centrale durante tutta la fase di training e sarà abbinata a improvvisazioni tematiche di movimento per mezzo di azioni fisiche associate a esercizi su tempo, ritmo, spazio, forma e proposte in analogia al testo prescelto. 

L’analisi del testo è, invece, la prima fase di lavoro teorico in cui l’attore si confronta per la prima volta con la pièce nella sua interezza. Il lavoro di analisi testuale ha come scopo prioritario quello d’individuare la situazione da cui prende avvio lo sviluppo drammatico: l’avvenimento di partenza attraverso cui tutti i personaggi avranno modo d’esprimere il proprio punto di vista sul tema principale e conseguentemente dar vita al conflitto drammatico. Nella prova in scena questo momento è sempre connesso all’atto creativo più intenso e complesso per l’attore; è il momento in cui egli si troverà a stretto contatto col proprio ruolo, quindi con quella parte di vita scenica in cui personaggio e attore si troveranno a stretto contatto col dramma. 

Le prove in scena, come già accennato, sono organizzate in forma di etjud attraverso improvvisazioni strutturate connesse all’opera scelta fino ad arrivare al lavoro scenico sul testo originale, così da permettere a ciascun allievo di avvicinarsi al proprio personale atto artistico con la stessa verità dei personaggi descritti dall’autore. 

Daniele Nuccetelli si forma in Russia nel biennio 1991-93 presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Mosca diretta da Anatolij Vasil’ev e precedentemente all’Accademia Studio Fersen di Roma. Nel 1996 prosegue in Italia i suoi studi con il regista e pedagogo Jurij Alschitz e insieme al regista Alessio Bergamo progetta e promuove per conto del regista russo l’Associazione Protei – Progetti Teatrali Internazionali, uno spazio artistico con sede a Roma e Berlino per la produzione di laboratori d’aggiornamento per attori e registi professionisti.Dopo qualche anno fonda insieme a un gruppo di attori italiani e russi la Compagnia DinamoTeatro con la quale produce laboratori di formazione professionale e spettacoli teatrali di cui è regista. Con DinamoTeatro, in qualità di regista, mette in scena gli spettacoli: Le Serve di J.Genet, Roberto Zucco di B.M. Koltès, Ippia minore di Platone, Rosencrantz e Guildenstern sono morti di T. Stoppard, Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare, Il gabbiano di A. Cechov. Co-produce e interpreta il monologo Diario di un killer sentimentale di L. Sepulveda. Scrive la drammaturgia e dirige gli spettacoli Game over, Pilade è morto, Perché se non posso urlarlo nessuno si accorgerà di me (da Il gabbiano di A. Cechov).
Nel 2004 è chiamato dal Ceis – Centro Italiano di Solidarietà – per dirigere un laboratorio teatrale intensivo sulla prevenzione al disagio giovanile presso i centri di recupero del Lazio (progetto promosso dalla Provincia di Roma) e, con un gruppo di giovani provenienti dalle comunità terapeutiche, realizza lo spettacolo Sei personaggi in cerca di autore di L. Pirandello.
Nel 2001 comincia una collaborazione con il regista pugliese G.P. Borgia e la sua
compagnia e riceve l’incarico di trainer e formatore per il Corso di perfezionamento in tecniche e metodologie delle arti drammatiche sostenuto e finanziato dalla Regione Puglia. Prosegue il rapporto artistico col regista pugliese alternando l’attività sia come attore che formatore. Per Itaca – International Theatre Academy of the Adriatic, prima Accademia di teatro accreditata dalla Regione Puglia, è docente del Master in tecniche di recitazione, regia e pedagogia teatrale in collaborazione con LAMDA (London Academy of Music and Dramatic Art). Nel 2012 Itaca gli affida il modulo conclusivo del Corso di alta formazione per attori e registi del III anno d’Accademia con i quali mette in scena lo spettacolo Le baccanti di Euripide.
Dal 2012 è docente di recitazione presso l’Accademia Internazionale di Teatro di Roma; con gli allievi del II e III anno mette in scena gli spettacoli Sorveglianza speciale e Le serve di J. Genet, Aspettando Godot di S. Beckett, 8 donne e un mistero tratto dal film di F. Ozon, La notte brava di P.P. Pasolini, Rumors di N. Simon.
Nel 2009 è chiamato dall’Istituto Luce di Cinecittà come esperto di recitazione per un Corso di formazione inserito in un progetto per un film promosso dalla Film Commission Regione Calabria. Dal 2004 al 2016 è regista-docente del laboratorio permanente di pedagogia e pratica teatrale presso il Liceo Classico Giulio Cesare di Roma. Gli spettacoli (*) realizzati a conclusione dei laboratori hanno partecipato e ricevuto riconoscimenti al Festival Nazionale del Teatro delle Scuole superiori organizzato dal Teatro Bonci di Cesena, al Festival Internazionale del Teatro Classico di Palazzolo Acreide organizzato dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, alla Rassegna di Teatro delle Scuole di Roma promosso e finanziato dalla Regione Lazio, alla Rassegna Internazionale del Teatro Classico Antico di Padova e alla Rassegna del Teatro Romano di Ostia Antica.
(*) Nozze di sangue di F.G. Lorca, Porcile di Pasolini, Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare, Fahrenheit 451 di R. Bradbury, Personaggi animati da incontenibile passione tratto da Le Bal di J.C. Penchenat, La tempesta di W. Shakespeare, Questa sera si recita a soggetto di L. Pirandello, Sette contro Tebe di Eschilo, Gli Uccelli di Aristofane, Le Baccanti di Euripide, l’Orestiade di P.P. Pasolini, Antigone di J. Anouilh, Agamennone di Eschilo-Pasolini.
Come attore, per la regia di A. Vasil’ev, prende parte agli spettacoli:
Ya chaika su testi di Cechov Il gabbiano, Il giardino dei ciliegi, Zio Vanja presentato al Festival di Volterra Teatro, Dialoghi di Platone (Ippia minore, Ipparco, Eutifrone, Alcibiade, Ione), Le novelle di L. Pirandello, Ciascuno a suo modo di L. Pirandello coprodotto da Teatro di Roma, Centro Studi Teatro Ateneo Università di Roma e Scuola d’Arte Drammatica di Mosca.
Con la regia di G.P. Borgia lavora negli spettacoli:
Ifigenia di M. Eliade e Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente di M. Visniec entrambi prodotti dal Teatro Stabile di Catania, Filottete di Sofocle prodotto dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, Troilo e Cressida di W.Shakespeare, The author di T. Crouch, Chi era davvero R.T. Fex di S.C. Perroni, Yerma (realizzato e presentato al Fringe Festival di Edimburgo), La casa di Bernarda Alba di F. G.Lorca, Diario di un killer sentimentale (monologo) di L. Sepulveda. Ha lavorato al Teatro della Limonaia di Firenze con B. Nativi in Pentecoste di D. Edgar e con la Compagnia Krypton di G.C. Cauteruccio in Angeli di luce da P. Handke; al Teatro Politecnico di Roma insieme a G. Marini co-dirige e interpreta Il calapranzi di H. Pinter; con la regia del gruppo DinamoTeatro Il colonnello Chabert di H. de Balzac; con la regia di A. Bergamo Ippia Minore da Dialoghi di Platone; è interprete di Diario di un ladro di J.Genet con la regia di P. Columba e in Phaedra di Seneca per la regia di U. Margio. In cinema, televisione e pubblicità ha lavorato con G. Muccino, M. Bellocchio, G. Piccioni, M. Monicelli, G. Salvatores, J. Pytka, G.Manfredonia, E. Eronico, A. Falduto, G. Base, A.Peyretti, R. Mosca, M Vullo, P. Poeti, R. Mertes, G. Manfredonia.