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CORSO AVANZATO PER LA SCENEGGIATURA AUDIOVISIVA

La drammaturgia audiovisiva dal filmico al seriale

Certo, ci vuole un’idea. Ma poi il processo di sviluppo decide quale idea sopravvive e quale muore. Per cui, impara innanzitutto a mettere a fuoco il tema e poi a riscrivere tutto da capo.

La riscrittura è un metodo artigianale

“Scrivere è soprattutto riscrivere” afferma Carver nel suo Il mestiere di scrivere. Se ciò è vero per la narrativa, lo è ancor di più per la drammaturgia audiovisiva. In particolare quella seriale, dove si fa più stringente la necessità che ogni singolo episodio sia connesso organicamente al complesso dell’opera e che l’opera stessa sia coerente con con la linea editoriale della committenza.

Un tipo di scrittura estremamente tecnica, quella della sceneggiatura, più simile all’artigianato o al design che all’ “Arte” comunemente intesa. La visione dell’autore è fondamentale ma deve sempre misurarsi con quella della committenza, altrimenti non si produce opera. Dove la ri-scrittura è la regola per “fabbricare prodotti” non solo innovativi e sorprendenti ma soprattutto funzionali. Dove la creatività gira a vuoto se non è indirizzata da una precisa strategia narrativa. E la strategia narrativa, formulata a partire dal Tema, è decisiva per indirizzare correttamente ogni processo di sviluppo.

Il tema come bussola della strategia narrativa e delle emozioni

Lavorare con il Tema è quindi l’abilità più delicata e preziosa per il mestiere dello sceneggiatore, perché la sua funzione è quella di:

  • generare tutti i personaggi e i comportamenti che scaturiscono conseguentemente dai loro conflitti interiori;
  • fornire un valore universale alla storia, uscendo da un livello prettamente individuale, mettendola in risonanza col più vasto pubblico;
  • ispirare il racconto ma sorvegliarne anche lo sviluppo;
  • assicurare un criterio di selezione per discriminare ciò che è organico da ciò che è digressivo, e tra ciò che è disorganico e ciò che è ridondante ma necessario.

Il tema è l’emozione

Chi pensa che tutto ciò abbia solo a che fare con il razionale ed il concettuale sbaglia di grosso. Mentre il Plot impegna la mente, il Tema impegna l’emotività. Perché il Tema può essere definito come l’inconscio di una storia (e dell’autore stesso). Deve fornire risposte alla domanda: “cosa ti sto raccontando veramente mentre ti racconto questa storia?”

Spesso l’abilità e la sensibilità necessarie a lavorare con il Tema sono le più sottovalutate e fraintese. Non si tratta solo di qualcosa di esteriore, da imparare a maneggiare come un oggetto durante il processo di sviluppo. Certamente è anche questo, ma il cuore della questione è di essere disposti a mettersi personalmente in gioco all’interno del processo di scrittura.

Il viaggio dell’Autore

Dobbiamo imparare a focalizzare il nostro personale “arco di trasformazione”, il nostro “viaggio dell’eroe”. Come autori che esplorano le loro stesse convinzioni, mentre le impegnano in un processo di verifica ed approfondimento nel laboratorio della scrittura. Se le premesse della storia partono necessariamente dalle convinzioni dell’autore, lo sviluppo e le conclusioni devono per forza appartenere al personaggio ed al suo inserimento organico nel mondo concreto ed emotivo della storia.

Quello che proponiamo, quindi, è un percorso didattico e laboratoriale alla ricerca di nuove e più profonde consapevolezze – non solo professionali – che ci conducano ad esplorare i principi generativi della creatività e degli strumenti di controllo necessari a sorvegliarla e gestirla. Distinguendo innanzitutto tra lo specifico cinematografico e lo specifico seriale, per lavorare su entrambi i piani.

Dai manuali di drammaturgia all’analisi strutturale delle opere

Gli “oggetti di studio” saranno direttamente le grandi opere audiovisive del passato e del presente, sia film che serie tv. Di cui verrà operata una analisi delle strutture narrative, dei loro elementi costitutivi, dell’articolazione delle premesse tematiche e anti-tematiche, delle scansioni interne, della distribuzione dei beat di azione e dei picchi emotivi, a cui gli iscritti al corso saranno chiamati a partecipare attivamente. Per osservare nel concreto le soluzioni adottate dagli autori ai problemi messi in campo dalla scrittura. Per esplorare e definire il sistema dei generi in relazione ai committenti ed alle loro linee editoriali in un panorama in continua trasformazione.

Sarà di notevole aiuto che i partecipanti, anche durante lo sviluppo del corso, prendano visione delle seguenti opere:

  • Film: Rocky, Tootzie, Blade Runner, Star Wars, American Beauty, Il Segreto dei suoi Occhi, Quasi amici, I soliti ignoti, C’eravamo tanto amati, Il sorpasso, Divorzio all’italiana.
  • Serie TV (almeno l’episodio pilota): CSI, Cold Case, The Wire, Sex & the City, Modern Family, ER, Dr House, Grey’s Anatomy, The Sopranos, Desperate Housewives, Lost, Game of thrones, Stranger Things, Breacking Bad, Mad Man, Six feet under, Grey’s Anatomy, Romanzo Criminale, Gomorra, Boris.

SCALETTA ARGOMENTI

Cinema – Ferri del mestiere

  • Storie che non funzionano: le storie immobili e le storie frenetiche.
  • Come far funzionare le storie: la scrittura come processo di costruzione e i ferri del mestiere.
  • Cenni di narratologia: una composizione ordinata di elementi ricorrenti.
  • Le funzioni narrative e gli archetipi del personaggio: partire dagli stereotipi per andare oltre.
  • Il viaggio dell’Eroe e l’arco di trasformazione del personaggio (e dell’autore): il mono-mito salvifico e la psicoanalisi.
  • La mappa tematica: navigare tra le emozioni del film.
  • La struttura in tre atti e le sequenze interne: la scansione del plot e quella del tema.
  • Lo strumento di lavoro fondamentale: la scaletta (e finché non funziona non si scrive).
  • L’importanza di scalettare film e serie tv che amiamo (e di successo): i punti di trama.
  • La raccontabilità di una storia: l’high concept ed il pitch.

Tv – Ferri del mestiere

  • Il racconto serializzato non è un film fatto a fette. La radicale differenza tra l’istanza del cambiamento del film e la coazione a ripetere nelle serie tv.
  • Un po’ di storia: evoluzione delle forme e dei generi delle serie Tv negli ultimi 30 anni. Il serial, la serie e la serie serializzata tra verticalità e orizzontalità.
  • Chi guida il processo: il Personaggio, l’Arena, il Plot o la Catalogazione? Inquadrare il tipo di storia è fondamentale per indirizzare la creatività.
  • Il Concept spiegato bene: esprime l’identità della serie e determina la relazione tra il Tema e le regole formali con cui si esplora e si mette in scena il racconto.
  • Lo sguardo dell’editor del Network: un punto di vista esterno da cogliere come opportunità

Cinema – Laboratorio

  • Laboratorio 1 – analisi tematica dei film e delle loro strategie narrative.
  • Laboratorio 2 – il pitch: aver chiara la differenza tra il saper raccontare il cuore emotivo della nostra storia in modo incisivo e reticente e lo spiattellamento monocorde e digressivo delle trame di Wikipedia.

Tv – Laboratorio

  • Laboratorio 1 – analisi tematica e strutturale delle serie tv.
  • Laboratorio 2 – come si concepisce un progetto per una serie Tv, dall’idea alla messa a punto del Concept.

Andrea Bassi

Negli anni ’80 frequenta il DAMS della Sapienza di Roma, dove studia Storia e Critica del Cinema con il prof. Guido Aristarco. Frequenta il seminario di Scrittura Scenica tenuto da Dario Fo e Franca Rame e quello di Regia Teatrale tenuto da Peter Stein sulla messa in scena dell’Orestea di Eschilo, organizzati presso il Teatro Ateneo dal prof Ferruccio Marotti. Nel 2000 ha frequentato il corso di Scrittura Seriale Televisiva tenuto da Massimo Torre presso la scuola Professione Cinema di Roma e nel 2017 ha conseguito lo UCLA International Professional Certificate Program in film and television, con Neil Landau, presso la Lluis di Roma.

Nei primi anni ’90 scrive, gira e produce cortometraggi amatoriali, con cui partecipa a festival nazionali ed internazionali. Nel 1997, con il corto A occhio nudo, ottiene la menzione speciale al JVC Tokyo Video Festival.

Dopo un decennio di attività come regista-producer per agenzie di Comunicazione, dal 2000 al 2011 lavora stabilmente in TV, prima come regista e inviato di programmi di Infotainment per Rai2 e Rai3, poi come autore di testi per La7 e Sky.

Dal 2011 collabora con Sky come script-analyst e story-editor, supervisionando lo sviluppo di progetti audiovisivi, tra cui la serie TV Petra, con Paola Cortellesi; COPS – una banda di poliziotti con Claudio Bisio; Ridatemi mia moglie con Fabio de Luigi.

Per il Teatro, partecipa in lettura a diverse edizioni delle rassegne romane La casa dei racconti (direttore artistico Duccio Camerini), Passepartout e Shortlab (direttore artistico Massimiliano Bruno), prima di scrivere e mettere in scena al teatro Cometa Off monologhi comici (La storia delle balene, Racconti delle isole, Risse da Bar) e una tragedia (Malinche).

Nel 2006 lavora come assistente alla regia di Giampiero Solari, coordinando la scrittura dello spettacolo Sola me ne vo, con Mariangela Melato, scritto da Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini e la stessa Melato.

Come soggettista e sceneggiatore, per il cinema nel 2010 scrive Tutto l’amore del mondo, insieme a Massimiliano Bruno ed Edoardo Falcone. Nel 2014 scrive Amore Oggi, insieme a Giuseppe Stasi, Giancarlo Fontana, Marco Angioni e Daniel Franchina. Nel 2017 scrive Non ci resta che il crimine, insieme a Nicola Guaglianone, Menotti e Massimiliano Bruno, il cui soggetto va in nomination per i Nastri d’argento. Insieme a Massimiliano Bruno, Alessandro Aronadio e Renato Sannio, nel 2019 ha scritto il secondo capitolo della saga, dal titolo Ritorno al crimine e nel 2020 scrive il terzo, dal titolo C’era una volta il crimine. Nel 2019 ha scritto il film Sono solo fantasmi, con Christian De Sica e Luigi Di Capua. Nel 2021 scrive due episodi del doppio film i Migliori/Peggiori giorni della nostra vita (titolo provvisorio) per la regia di Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, insieme a Massimiliano Bruno e Gianni Corsi.

Per la TV, nel 2017 scrive i soggetti di puntata della miniserie The Generi, con Maccio Capatonda e Luigi Di Capua; nel 2022 scrive per Sky Non ci resta che il crimine – la serie, con Massimiliano Bruno, Gianluca Bernardini e Herbert Simone Paragnani.